Michele Pierri, medico e stimato poeta, nacque a Napoli nel 1899 e morì a Taranto nel 1988.
Il suo esordio come poeta avvenne nel 1948: esortato da Giacinto Spagnoletti, partecipò al premio St. Vincent e fu inserito tra i finalisti. Giuseppe Ungaretti, che presiedeva la giuria, lesse in pubblico alcune sue liriche.
Spagnoletti, pubblicò alcune sue raccolte di liriche e Carlo Bo, suo carissimo amico durante la prima stagione letteraria del Novecento, scrisse la prefazione del suo primo libro, Contemplazione e rivolta.
Anche Giorgio Caproni, fu ottimo amico di Michele Pierri e tra loro per un certo periodo di tempo ci fu un carteggio degno di rilievo.
Il suo pensiero e la sua poetica si agganciano all’avanguardia simbolista, irrobustita dalla letture di scrittori mistici quali Santa Teresa D’avila, San Giovanni della Croce e Jacopone da Todi.
Il suo pensiero e la sua poetica si agganciano all’avanguardia simbolista, irrobustita dalla letture di scrittori mistici quali Santa Teresa D’avila, San Giovanni della Croce e Jacopone da Todi.
Nel 1984 sposò in seconde nozze, con il rito religioso, la poetessa milanese Alda Merini, dopo una corrispondenza telefonica ed epistolare durata tre anni. Sulla storia d’amore tra i due poeti, Silvano Trevisani ha pubblicato nel 2015 il saggio Michele Pierri e Alda Merini, una storia d’amore sconosciuta, Edit@, Taranto.