Anima mia poiché furibonda
cresce la notte fuori d’ogni porta
l’anima mia tu libera e seconda…
Anima mia è una delle poesie dedicate da Alda Merini al medico poeta Michele Pierri, suo secondo marito. Il manoscritto originale, riprodotto nel volumetto Furibonda cresce la notte. Poesie e lettere inedite, pubblicato dall’editore Piero Manni, lascia affiorare un’immagine insolita della poetessa dei Navigli. Un ritratto inedito che prende via via forma nelle pagine di questo libro, presentato il 20 aprile 2016 a Milano, nella Libreria del Mondo Offeso, da un pool di relatori d’eccezione − Arnoldo Mosca Mondadori, Vincenzo Guarracino, Alberto Casiraghy e Giuliano Grittini− e accolto da un caloroso pubblico di amici ed estimatori.
Scopo della pubblicazione è far luce − attraverso inediti della poetessa, ma non soltanto − sul periodo della sua esistenza che abbraccia gli anni Ottanta, segnato dal rapporto con Michele Pierri, considerato tra i più felici per la donna e tra i più maturi e creativi per la poetessa, eppure offuscato da inesattezze e interpretazioni approssimative. La leggenda dell’internamento nel manicomio (inesistente) di Taranto, pur alimentata da Alda, è la più nota delle storie riportate su quegli anni e diffuse con superficialità dalla pubblicistica.
La ricostruzione storica di questo periodo, dovuta al contributo di Silvano Trevisani, si basa sulla ricca documentazione cui ha attinto di recente. Un’accurata indagine storica e documentale ha permesso di ricostruire quello che fu un incontro fecondo fra due raffinati poeti, una storia d’amore spesso fraintesa o sottovalutata perché di fatto sconosciuta.
Il libro accoglie poesie e lettere inedite ritrovate tra gli amici e conoscenti, pubblicazioni dimenticate, che risalgono agli anni Ottanta: il carteggio con Michele Pierri − conosciuto tramite Giacinto Spagnoletti nel 1981, incontrato per la prima volta nel 1984 e sposato il 6 ottobre dello stesso anno con il solo rito religioso − le poesie dedicate a lui, tra cui una (Na donna ‘nnamurata) in dialetto napoletano, ai suoi figli, agli amici pugliesi e le lettere, testimonianza degli anni trascorsi a Taranto, dove tra il 1984 e il 1987 la poetessa visse una felice stagione creativa, pur continuando ad avere momenti di depressione e le sue opere più importanti (L’altra verità. Diario di una diversa, La Terra Santa, La Terra Santa e altre poesie, Satire e poesie, Antologia pierriana, Il carteggio, Come polvere o vento, La gazza ladra. Venti ritratti) videro la luce.
Una nota di Vincenzo Guarracino introduce i componimenti in dialetto, un milanese strano e meticcio: i nove aforismi, trasposti in italiano dall’amico-editore Alberto Casiraghy (Pulcinoelefante) − con il quale la poetessa ha pubblicato un circa un migliaio di “pulcini” − mostrano una caustica, pungente, furibonda, ma pur sempre “inimitabile, indimenticabile” Alda.
Una nota di Vincenzo Guarracino introduce i componimenti in dialetto, un milanese strano e meticcio: i nove aforismi, trasposti in italiano dall’amico-editore Alberto Casiraghy (Pulcinoelefante) − con il quale la poetessa ha pubblicato un circa un migliaio di “pulcini” − mostrano una caustica, pungente, furibonda, ma pur sempre “inimitabile, indimenticabile” Alda.
AUTORE > Alda Merini
TITOLO (e Sottotitolo) > Furibonda cresce la notte. Poesie e lettere inedite
EDIZIONI > Manni; Collana > Pretesti, a cura di Anna Grazia D’Oria.
ANNO > 2016
PAGINE > 96; Prezzo di copertina > 13 euro (ebook 6,99 euro).
REPERIBILITÀ > Nelle librerie, in Rete.
STRUTTURA del libro > Un’ampia Introduzione storico-critica (Un incontro d’amore tra due poeti) con note, di Silvano Trevisani; le poesie e lettere inedite che costituiscono il corpo principale del libro (Furibonda cresce la notte); El Nobel. Uno scherzo milanese. Il Nobel, di Vincenzo Guarracino e una raccolta di nove aforismi in dialetto milanese trasposti in italiano da Alberto Casiraghy.
FOTOGRAFIE > Foto di copertina di Giuliano Grittini.
LUOGHI > Taranto, Milano.
PERSONAGGI STORICI > Giacinto Spagnoletti, il critico amico e concittadino di Michele Pierri, considerato lo scopritore della poetessa; Giulio De Mitri, cui la Merini dedica una piccola raccolta di poesie, avviò l produzione “tarantina” della poetessa; Maria Corti, che raccolse l’eredità di Alda e Michele, la “coppia fabulosa” che ogni tanto prendeva il treno e saliva a Milano.
Lettura > Avvincente