Il termine cayengue (o orillero) è stato originariamente utilizzato intorno agli inizi del 1900 per indicare una classe inferiore di tango o ‘tango di strada". Oggi è utilizzato per indicare un particolare stile di tango, caratterizzato da giocosità, musicalità, ginocchia piegate.
Alle origini del tango fu il canyengue, il ballo più diffuso nelle sale di Buenos Aires durante i primi anni del 1900. Il tango si ballava quindi in stile canyengue, ovvero in modo burlesque e divertente, marcando bene il ritmo a terra, come da reminiscenze africane.
La parola è sicuramente di origine africana e plebea e significa camminata ritmica, ma gli studiosi non concordano sui termini da cui deriva: (candombe e yongo, ngengue).
Martha Antón − autrice, con Luis Grondona di Así se baila canyengue − ha affermato in un’intervista: “Il canyengue è l’essenza pura del tango, quello delle origini.
Questo termine afro ha il significato di ‘camminare cadenzato’. È un ballo picaresco, sensuale. Un’esperienza incomparabile. Movimenti sincopati, interrotti e ben marcati che attribuiscono informalità: quella tralasciata dalla rigorosità nella postura e dall’eleganza, così evidenti nel tango attuale”.